È l’era della trasparenza. Se un brand vuole essere rilevante per il proprio target, il target deve essere in grado di vedergli attraverso. Il mistero ha perso il suo fascino, in particolare modo nell’industria alimentare le cui contraffazioni sono state investigate senza sosta negli ultimi anni.
Addirittura la pasta, comfort food per eccellenza delle tavole italiane, è stato di recente messo suo malgrado sotto i riflettori.
Garofalo ha iniziato il suo percorso verso la trasparenza nel modo più pratico possibile. Attraverso un sito dedicato, l’azienda ha messo a disposizione di tutti i consumatori un evoluto sistema di tracciabilità per individuare la provenienza della semola utilizzata in ogni singolo pacchetto. Abbiamo battezzato il sito www.comesifagarofalo.itperché è proprio di questo che si tratta.
Garofalo lancia uno spot TV, e noi ce ne prendiamo volentieri parte del merito, in cui il concetto di “verità” subisce un twist ironico e creativo. Lo spot ha inoltre il merito di definire un nuovo standard nel modo di comunicare, con un trattamento e uno storytelling dal sapore cinematografico, lontano degli stereotipi e dai luoghi comuni su cui ancora fanno spesso leva i marchi concorrenti.
L’idea non è solo che la buona pasta non mente ma che anche chi la assaggia, viene colpito dallo stesso effetto: tenere la bocca chiusa diventa impossibile. Un modo per rappresentare situazioni di vita quotidiana, diversi tipi di famiglie, svelando piccole verità con il sorriso e costruendo sul nuovo posizionamento di marca con una line efficace e la call to action conclusiva a visitare il sito e a scoprire veramente “come si fa Garofalo”.